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“Dalla Russia nessun passo avanti per la pace in Ucraina. Ho parlato con Trump, vogliamo nuovi negoziati”


Dalla Russia “non vediamo alcun passo in avanti concreto per arrivare alla pace, smontiamo la narrazione secondo cui i russi sono disponibili”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante una conferenza stampa congiunta con il primo ministro della Danimarca, Mette Frederiksen, a palazzo Chigi. Italia e Danimarca “rinnovano il sostegno agli sforzi per una pace duratura in Ucraina e ringraziamo il presidente Volodymyr Zelensky”, ha aggiunto Meloni. “Bisogna capire se la Russia vuole davvero la pace con l’Ucraina”, ha detto Mette Frederiksen. “Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco di 30 giorni senza condizioni”, ha sottolineato la premier danese.

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Poche ore fa “ho sentito il presidente degli Stati Uniti Donald Trump” e “l’obiettivo è aprire un nuovo turno di negoziati di pace in Ucraina”, ha dichiarato Meloni. “L’accordo di pace, però, non può prescindere da una condizione di sicurezza”. “Penso che sia molto preziosa la disponibilità che il Vaticano, e particolarmente il pontefice, che ho sentito martedì scorso, hanno dato” per arrivare a un accordo, ha spiegato.

I destini di Italia e Danimarca “sono fortemente interconnessi, ciò che preoccupa uno, preoccupa anche l’altro”, ha affermato Meloni nel corso della conferenza. “Abbiamo lo stesso obiettivo: dare risposta ai cittadini. Lo riscontriamo sulla guerra in Ucraina, sull’impatto che il conflitto ha sulla sicurezza del Continente”, ha aggiunto.

Oggi “annunciamo un’iniziativa comune, che coinvolge altri Paesi, rivolta a tutti i nostri partner: vogliamo aprire un dibattito con il pubblico politico sulle grandi questioni del nostro tempo, a partire dal fenomeno migratorio”, ha affermato la presidente del Consiglio. “Vogliamo aprire un dibattito con il pubblico politico su alcune convenzione europee a cui siamo legati. La lettera è stata sottoscritta da Austria, Lettonia, Belgio, Lituania, Polonia e Repubblica Ceca ed è aperta a tutti”, ha spiegato Meloni.

“Dobbiamo essere in grado di difendere i nostri cittadini da chi arriva nei nostri Paesi e non si comporta in base alle regole delle nostre società”, ha sottolineato Mette Frederiksen. “Siamo grandi sostenitori dello Stato di diritto, ma dobbiamo comunque prendere decisioni politiche e democratiche per le nostre società”, ha affermato la premier danese.

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“Non possiamo garantire la sicurezza dei nostri popoli se non possiamo controllare le frontiere esterne”, ha ribadito Frederiksen. “Abbiamo realizzato una collaborazione molto efficace”, ha detto la premier danese.

L’obiettivo dell’iniziativa di Italia e Danimarca sottoscritta oggi “riguarda alcune convenzioni europee a cui siamo legati e sulla loro capacità, oggi, a distanza di decenni di saper affrontare le grandi questioni del nostro tempo”, ha spiegato Meloni. Sul fenomeno migratorio “l’obiettivo è rendere queste convenzioni più capaci di rispondere ai problemi che oggi vanno gestiti”, ha aggiunto. “Principalmente, parliamo dei casi in cui è stato impedito alle Nazioni di agire in difesa della sicurezza dei propri cittadini e di disporre dell’espulsione di quei cittadini che si sono macchiati di reati gravi. Dobbiamo chiederci se i testi a cui facciamo riferimento, sono in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini”.

Meloni ha detto che il primo ministro della Danimarca “non ama perdersi in chiacchiere, è molto operativa”. I due Paesi sono “entrambi molto concreti, sono Nazioni che sulla carta geografica sono molto distanti, ma che si ritrovano in un approccio concreto e pragmatico”.

Italia e Danimarca “continueranno a lavorare per mettere in campo soluzioni innovative di contrasto all’immigrazione irregolare”, ha ribadito Meloni. “Con i Paesi Bassi, Italia e Danimarca ospitano e dirigono regolarmente incontri con Nazioni impegnate nella lotta all’immigrazione irregolare”, ha aggiunto.

La lettera di Italia, Danimarca e altri Paesi Ue su migranti e ordine internazionale

La presidente del Consiglio ha ricevuto oggi a palazzo Chigi anche il primo ministro della Repubblica di Bulgaria, Rossen Jeliazkov. Il colloquio – rende noto la presidenza del Consiglio – ha permesso di registrare la comune volontà di approfondire le relazioni bilaterali in settori strategici quali infrastrutture e trasporti, energia, interconnessioni e difesa.

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Nel corso delle discussioni è anche emersa un’ampia consonanza di vedute tra Roma e Sofia sui principali temi europei, a partire dalla politica di coesione, dall’allargamento e dalla ricerca di soluzioni innovative alle migrazioni irregolari. In relazione ai principali dossier di politica internazionale, i due leader si sono soffermati sul conflitto in Ucraina, confermando il sostegno agli sforzi in corso per il raggiungimento di una pace giusta e duratura.

Con il governo Meloni l’Italia “è tornata a essere ponte tra Europa e Stati Uniti”, ha detto la presidente del Consiglio in un intervento trasmesso nel corso della chiusura della campagna elettorale di Piciocchi. “Siamo tornati protagonisti sullo scenario internazionale” e “ci siamo divertiti a smentire coloro che avevano la faccia tosta di dire che l’Italia sarebbe stata isolata”, ha aggiunto la presidente, ricordando la visita di oggi a palazzo Chigi di due primi ministri di nazioni straniere a palazzo Chigi. Con noi l’Italia è tornata salda nella sua credibilità, nella sua collocazione europea, dove vuole affermare il suo interesse nazionale”, ha aggiunto Meloni.

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