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IA al servizio della sostenibilità ambientale, ecco il GreenMindAI Catania Hackathon


Intelligenza artificiale e sostenibilità ambientale. Sono le due parole chiave del GreenMindAI Catania Hackathon, la maratona progettuale che coinvolge oltre 250 partecipanti tra studenti, ricercatori, sviluppatori e professionisti del settore tech provenienti da tutta Italia e dall’estero per promuovere soluzioni intelligenti e sostenibili per la città.

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“Abbiamo mescolato l’intelligenza artificiale con la sostenibilità ambientale, due temi molto attuali che questa amministrazione, sensibile alla tecnologia e all’uso della stessa, vuole applicare in campo ambientale e soprattutto nella gestione del verde urbano e dei rifiuti. Due temi che per i catanesi sono molto sensibili”, spiega l’ing. Vincenzo Passanisi, direttore dei Sistemi Informativi e Innovazione Tecnologica del Comune di Catania.

In che cosa si può esplicare questo strumento per l’innovazione urbana?

“Occorre fare una premessa: l’intelligenza artificiale ormai è entrata di rito in tutte le nostre abitudini, nella comunicazione, e non solo, in ogni cosa che facciamo e in qualche modo riesce a condizionare spesso le nostre scelte – spiega -. Vi è un grande dibattito su questo tema da diversi anni e adesso c’è stata una spinta, un’accelerazione sull’utilizzo di questi strumenti. Non a caso in campo scientifico si afferma che si è ormai entrati nell’era dell’intelligenza artificiale, in quanto si tratta ormai di strumenti estremamente potenti”.

“Per questo motivo noi oggi ci rivolgiamo a questi strumenti conosciuti, più diffusi, come Chatgpt e ad altri, perché siamo consapevoli che ormai la perfezione delle risposte è molto alta, raggiunge quasi il 90% tanto più su tematiche tecniche – ha aggiunto -. L’amministrazione comunale, quindi, si è posta questo quesito sulle scelte da operare in campo informatico e nel settembre dell’anno scorso ha definito e pubblicato il Piano triennale dell’informatica con cui si individuano le azioni da portare avanti nei prossimi tre anni e con quali strumenti”.

“Proprio perché come amministrazione comunale abbiamo la necessità di guardare avanti, questi strumenti se utilizzati in maniera corretta sicuramente possono dare un contributo molto significativo”, sottolinea Passanisi.

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Intelligenza artificiale e sviluppo sostenibile

“Sotto l’aspetto dell’ambiente, le scienze artificiali sono un’opportunità per cambiare le nostre abitudini, e dobbiamo cominciare a cambiarle su un aspetto che da un lato è sicuramente critico per le nostre città, ma dall’altro vuole diventare un’opportunità concreta. Per questo abbiamo legato i due aspetti come gli algoritmi e il data science con la consapevolezza che questa tecnologia possa dare un contributo importante a questa tematica”, spiega l’ing. Passanisi.

“Noi abbiamo voluto rendere il GreenMindAI Catania Hackathon un evento in continuità con gli Hackathon tradizionali, ma con delle differenze. Ecco perché è la prima volta che un’amministrazione del Sud Italia intende promuovere lo sviluppo del territorio tramite un’iniziativa del genere introducendo però delle innovazioni”, sottolinea il direttore dei Sistemi Informativi e Innovazione Tecnologica.

“La prima consiste, all’interno della direzione Ecologia e ambiente del Comune, nel trasferire tutti quei dati utili al data science, ovviamente epurati dai dati sensibili. È chiaro che stiamo fornendo i nostri dati non perché vogliamo che ci spieghino l’intelligenza artificiale in assoluto, ma perché gli esperti ci devono rappresentare come rispetto a quello che svolgiamo di solito possiamo migliorare”, ha detto Passanisi.

“Per essere chiari, e questa è la prima novità, gli esperti devono fornire call for idea sull’ambiente, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale, sulla base delle specifiche del nostro territorio che ha delle caratteristiche particolari – sottolinea l’ing. Passanisi -. La seconda novità è che vogliamo dare continuità a queste azioni e quindi le idee progettuali, quelle più significative per il territorio, devono diventare dei progetti, dei prodotti. Ed è per questo motivo che l’amministrazione intende sostenere i vincitori, se lo desiderano ovviamente, promuovendo la sperimentazione delle loro idee e far diventare queste idee dei prodotti a tutti gli effetti”.

L'ing. Vincenzo Passanisi

L’ing. Vincenzo Passanisi

Le diverse fasi del progetto

“Abbiamo immaginato almeno sei mesi per far rappresentare agli esperti le loro idee, perché l’obiettivo è far diventare le idee dei veri prodotti e in un mondo che cambia così velocemente occorre accelerare i tempi. Quindi lo spazio temporale ristretto è la seconda innovazione che abbiamo introdotto – spiega l’ing. Passanisi -. La terza innovazione riguarda il fatto che questa iniziativa deve fare rete e per questo abbiamo messo insieme studenti, ricercatori, docenti e professionisti. Abbiamo operato una selezione dei partecipanti, e adesso siamo arrivati a 250 perchè abbiamo inteso che questo evento debba essere il più diffuso possibile”.

“Non a caso abbiamo anche dato la possibilità di partecipare da remoto, questo perché magari ci sono studiosi catanese che vivono all’estero, svolgono ricerche all’estero – sottolinea -. Non abbiamo voluto inibire questa possibilità a nessuno. Si tratta di un progetto che mette insieme anche le aziende che vogliono contribuire in modo significativo con uno sponsor destinato direttamente ai vincitori. In questo modo abbiamo legato anche il mondo delle imprese mettendo con l’università, gli studenti, i ricercatori, i professionisti perché senza le imprese queste idee non possono diventare progetti concreti”.

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strumentazioni

Il rapporto tra il Comune e l’Università di Catania, ancora una volta le due istituzioni della città al servizio del territorio?

“Sì, proprio così – spiega l’ing. Passanisi -. Il rapporto con l’Università di Catania è prezioso, determinante e il contributo è stato e sarà fondamentale non solo perché è un’istituzione integrata nella società, ma anche perché ha le competenze. Noi abbiamo riconosciuto nell’Università di Catania le competenze su questo tema e rappresenta un partner importante. Non a caso il ruolo di mentor è stato affidato ai docenti dell’ateneo e loro si occuperanno di accompagnare gli studiosi e i ricercatori nello sviluppo di queste idee”.

“Un progetto che vede coinvolti, non a caso, i dipartimenti di Matematica e Informatica, di Ingegneria elettrica elettronica e informatica e di Economia e Impresa con competenze specifiche e con un coinvolgimento diretto – ha spiegato -. E se per i primi due dipartimenti è facilmente intuibile il perché sono stati coinvolti, vorrei sottolineare come sia altrettanto fondamentale il supporto degli economisti. Alla fine non verranno prodotte solo delle idee tecnologiche, ma idee che devono sviluppare concretamente nuove start-up. Solo così possiamo aggiungere qualche vantaggio al territorio”.

“L’innovazione finale, infatti, riguarda il fatto che questi strumenti che noi vogliamo rendere operativi verranno adottati dall’amministrazione che li userà gratuitamente nel tempo”, ha aggiunto.

Il cronoprogramma

“L’iniziativa è finanziata dall’Unione europea tramite il PN Metro Plus Città Medie Sud 2021-2027, pertanto la prima fase si concluderà già quest’anno e prevede la raccolta dei dati, l’elaborazione e le valutazioni delle idee con l’incameramento delle migliori per fare in modo che diventino prodotti – ha spiegato Passanisi -. La seconda fase si svolgerà nel 2026 ed è rivolta alle imprese, alle start up e di conseguenza, ecco qui l’altra innovazione, chi vincerà l’hackathon, potranno, se vorranno, creare una start up con un sostegno concreto”. 

“Nel 2027 – ha aggiunto l’ing. Passanisi – con una certa continuità progettuale, punteremo all’economia circolare e quindi anche il turismo allargando così i confini del progetto stesso verso un altro tema fondamentale della città di Catania”.



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