MONTEBELLUNA – Andrea Formaggi, 52 anni, titolare di Mould Design, è stato confermato presidente di CNA Montebelluna per il prossimo quadriennio. La riconferma è avvenuta giovedì sera durante l’assemblea congressuale mandamentale, in cui è stato anche rinnovato il direttivo che vede al proprio interno Romina Certali, Sonia Mazzoccato, Alessandro Moro, Diego Pozzobon (vicepresidente), Francesco Visintin e Cristina Zanellato.
Il profilo del presidente e il nuovo direttivo
Formaggi guida dal 1995 un’azienda di Volpago del Montello specializzata nella produzione di stampi per materie plastiche. È una figura molto stimata all’interno dell’Associazione Artigiana, dove ha ricoperto diversi incarichi di rilievo, tra cui la presidenza della cooperativa di garanzia Canova dal 2012 al 2019, di cui è attualmente vicepresidente. Nel 2023 ha assunto la carica di presidente del mandamento di Montebelluna e ora è stato confermato per un mandato di quattro anni, dimostrando così la fiducia dei soci nella sua leadership.
Situazione economica e tessuto produttivo del territorio
Nel corso dell’assemblea, Formaggi ha illustrato un quadro dettagliato del tessuto produttivo locale: nell’area di Montebelluna sono attive 12.240 imprese con 50.553 addetti, secondo i dati CCIA riferiti al 2024. Tra queste, 3.659 sono imprese artigiane con 10.711 addetti. Le imprese guidate da donne sono 2.484 (7.312 addetti), quelle giovanili (under 35) 1.022 (2.233 addetti), mentre le imprese straniere sono 1.445 con 4.352 addetti. Il settore manifatturiero domina con il 41,9% degli addetti, concentrati principalmente in metalmeccanica, legno e moda, seguito dai servizi alle imprese (16,8%), commercio (12,6%) e agricoltura (6,6%).
Tuttavia, il 2024 ha segnato una diminuzione complessiva di 84 imprese rispetto all’anno precedente, con una perdita più marcata nell’ultimo decennio: dal 2014 al 2024 il territorio ha perso circa 400 imprese, soprattutto nei settori commercio (-449), manifatturiero (-195, di cui -105 nel settore moda) e costruzioni (-110). In controtendenza crescono i servizi alle imprese (+259), i servizi alla persona (+67) e l’agricoltura (+40).
Le sfide per il futuro: politiche, energia e credito
Formaggi ha sottolineato come, nonostante la stabilizzazione dell’inflazione attorno al 2% nel 2025, il potere d’acquisto resti sotto pressione. “È necessario favorire politiche di crescita salariale in linea con l’aumento dei prezzi e potenziare le tutele per i redditi più bassi – ha spiegato –. Fondamentali sono anche gli investimenti per aumentare la produttività, con particolare attenzione all’energia e all’innovazione”.
La transizione verde rappresenta una sfida e un’opportunità, ma per le PMI serve un sostegno concreto, con incentivi per l’autoproduzione energetica tramite fotovoltaico e mini-eolico, così da ridurre il gap rispetto all’Europa, dove il costo dell’energia è fino al 40% inferiore.
Altro punto critico è l’accesso al credito, diminuito del 40% negli ultimi dieci anni per le imprese artigiane. “Occorre rilanciare i consorzi fidi e costruire un ecosistema creditizio realmente orientato a supportare le PMI, evitando che le banche usino i fondi pubblici solo per coprire i crediti esistenti” ha aggiunto Formaggi.
Il Made in Italy mantiene un peso importante a livello internazionale, ma molte micro-imprese restano escluse dai mercati esteri. Per questo, secondo il presidente CNA Montebelluna, è indispensabile offrire supporti strutturati all’internazionalizzazione attraverso formazione, missioni commerciali, reti d’impresa e consulenze digitali per favorire l’export anche da realtà locali come Montebelluna.
Il ricambio generazionale e il futuro delle imprese artigiane
Formaggi ha infine richiamato l’attenzione sull’invecchiamento e la diminuzione delle nascite, che mettono a rischio la continuità delle attività artigiane. “Servono politiche che sostengano le famiglie, incentivi per agevolare il ricambio generazionale nelle imprese e percorsi per attrarre giovani qualificati, anche stranieri, nei settori dove mancano competenze. Solo così potremo ringiovanire il tessuto produttivo e preservare il patrimonio di saperi artigiani”.
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