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Artigiani in Classe – Premio Imprenditori del Futuro. Un incontro tra scuola, impresa e innovazione all’ISIS Valdarno – ValdarnoPost


Questa mattina, sabato 24 maggio, si è tenuto presso l’Auditorium dell’ISIS Valdarno di San Giovanni Valdarno l’evento “Artigiani in Classe – Premio Imprenditori del Futuro”, promosso da CNA in collaborazione con il Comune di San Giovanni Valdarno. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo dell’autoimprenditorialità, stimolando la progettualità e la consapevolezza delle dinamiche economiche e produttive attraverso un’esperienza diretta, concreta e fortemente educativa.

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La manifestazione, inserita nel quadro delle attività di rinnovo degli organismi CNA, ha coinvolto una classe dell’Istituto scolastico in un contest che culminerà con la premiazione della migliore idea imprenditoriale il prossimo 25 giugno. In palio un contributo complessivo di 5.000 euro: 3.000 destinati all’Istituto scolastico e 2.000 da suddividere tra gli studenti della classe vincitrice. La partecipazione al concorso rappresenta non solo un’occasione per misurarsi con il mondo dell’impresa, ma anche una palestra di cittadinanza attiva e responsabilità.

A dare il benvenuto ai presenti è stata la dirigente scolastica professoressa Lucia Bacci, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra scuola e realtà produttive del territorio: Lucia Bacci – Dirigente scolastica:“Quello di stamani è un evento di straordinaria importanza: si consolida il legame tra la scuola, l’artigianato e l’imprenditoria. La classe quarta del corso Manutentori Elettrici ha partecipato a un contest che rappresenta un ponte concreto tra il mondo scolastico e quello del lavoro, e dunque tra la scuola e il nostro territorio. Nell’ambito di questo progetto è stata creata un’impresa simulata in cui gli studenti hanno realizzato ‘Geo Hydra’. Ci tengo a sottolineare che la collaborazione con artigiani e imprenditori è fondamentale: ci permette di migliorare sia l’insegnamento sia l’apprendimento delle competenze necessarie per avvicinare i giovani alla realtà lavorativa. Questa è una scuola davvero importante perché consente agli studenti di affacciarsi al mondo del lavoro già prima del diploma. Le aziende cercano competenze subito spendibili e infatti oltre il 90% dei nostri diplomati trova rapidamente un impiego, anche se alcuni proseguono con l’università. Ecco perché è essenziale rafforzare questo ponte: ci permette di calibrare le competenze in base alle reali esigenze delle imprese.”

Ha portato il suo saluto anche il sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi:”Non è affatto un evento banale: si tratta di un progetto che offre prospettive e opportunità molto importanti ai nostri giovani. Per un sindaco, uno degli obiettivi fondamentali è dare alle nuove generazioni la possibilità di costruirsi un futuro con competenza e sicurezza. Questo progetto va esattamente in questa direzione. San Giovanni Valdarno ha una grande ricchezza: due istituti superiori, i Licei Giovanni da San Giovanni e l’ISIS Valdarno. Quest’ultimo da anni collabora attivamente con le aziende del territorio, fornendo ai ragazzi le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro. Ringrazio CNA per aver promosso un’iniziativa così significativa, non solo nella nostra città ma in tutta la provincia di Arezzo. I giovani hanno bisogno di certezze: non possono terminare gli studi senza sapere quale direzione prendere. Questo progetto aiuta a colmare proprio quel vuoto.”

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L’introduzione dei lavori è stata curata da Edi Anasetti, direttrice generale della CNA Territoriale di Arezzo, che ha inquadrato l’iniziativa all’interno delle attività associative a supporto delle nuove generazioni. A seguire, è stato proiettato un breve video sul fenomeno del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, realizzato da CNA Nazionale. Uno dei momenti più coinvolgenti della mattinata è stato il talk con tre imprenditori del territorio che, attraverso le loro testimonianze, hanno raccontato il percorso, le difficoltà e le soddisfazioni del fare impresa oggi, offrendo agli studenti uno sguardo autentico e ispirante.

Ma il cuore pulsante dell’evento è stata la presentazione del progetto imprenditoriale ideato dalla classe 4AME dell’indirizzo Manutenzione Elettrica/Elettronica: GEOHYDRA – L’acqua con la sola forza dell’aria. Il progetto, sviluppato sotto la guida del professor Nicola Impallomeni, è stato pensato all’interno di un percorso di impresa simulata ispirato alla filosofia aziendale di Adriano Olivetti, ed è già stato protagonista nella competizione nazionale The Blue Challenge ’25, organizzata da EuroNext e JA Italia, dove ha conquistato il secondo posto, sfiorando la vittoria finale per pochissimi punti.

GEOHYDRA è un dispositivo ecosostenibile che consente l’estrazione di acqua potabile dall’umidità atmosferica, sfruttando la differenza di temperatura tra l’aria esterna e il sottosuolo. Un sistema semplice quanto ingegnoso: un tubo verticale, inserito nel terreno fino a una profondità stabile di circa 12-15 °C, cattura l’aria calda e umida che, a contatto con le pareti fredde, condensa e genera gocce d’acqua. L’acqua così raccolta scende in un serbatoio e può essere estratta tramite una pompa alimentata da energia eolica prodotta da un’elica installata in superficie. Durante la presentazione, gli studenti hanno illustrato con grande competenza e chiarezza il funzionamento del dispositivo, le sue potenzialità e i suoi ambiti di applicazione. GEOHYDRA si propone infatti come una soluzione efficace e scalabile per affrontare il problema della scarsità d’acqua in aree aride, rurali o non raggiunte dalla rete idrica.

Il confronto successivo con gli imprenditori CNA presenti in sala ha arricchito la discussione con osservazioni tecniche, suggerimenti e domande puntuali volte a perfezionare il progetto in vista della scadenza di consegna fissata per il 5 giugno. L’interazione tra studenti e imprenditori è stata viva e stimolante, dimostrando quanto il dialogo intergenerazionale possa produrre valore e nuove visioni condivise.

Aldo Cappetti – Maestro artigiano:” Da un lato, le aziende hanno bisogno di nuove forze produttive, dall’altro è fondamentale sensibilizzare i ragazzi al mondo del lavoro. Si può fare tanta strada se si riesce a trasmettere loro la passione, se si riesce a parlare al cuore e all’anima. Io realizzo oggetti di nicchia, di qualità, e distinguere la qualità dal prodotto di massa oggi è sempre più difficile. L’industria e l’automazione sono cresciute molto, mentre la manualità e l’artigianalità si sono progressivamente perse. Bisognerebbe restituire alla filiera produttiva una percentuale maggiore di lavoro manuale. È qui che entra in gioco l’importanza di realtà come CNA, che possono contribuire a riportare al centro del mondo del lavoro l’artigianato e la manualità. Alla fine, il cuore resta sempre il vero protagonista.”

Mauro Bigazzi, artigiano nel settore elettrico:“Progetti come questo sono fondamentali perché favoriscono l’incontro tra studenti e aziende. È il primo passo per inserire i giovani nel mondo del lavoro, anche con una prospettiva imprenditoriale. La mia azienda da tempo accoglie studenti in stage, con l’obiettivo di fornire loro le prime competenze pratiche. Cosa serve oggi, nel 2025, nel mondo imprenditoriale? A mio parere, la scuola dovrebbe rafforzare la formazione di base, puntando molto sulla sicurezza, sulla preparazione teorica e su una collaborazione più stretta con le aziende, sin dai primi anni. Questo permetterebbe agli studenti di acquisire anche manualità e vera esperienza lavorativa. Avere in azienda un ragazzo già in parte formato, soprattutto per le piccole e medie imprese, è un vantaggio enorme. Permette di risparmiare sui costi di formazione e consente ai giovani di entrare con stipendi già più alti rispetto a chi parte da zero.”

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L’intero evento ha confermato il ruolo centrale che la scuola può e deve avere nello sviluppo delle competenze imprenditoriali e nella formazione di cittadini consapevoli. La classe 4AME ha dimostrato con i fatti che creatività, impegno e spirito di squadra possono trasformarsi in un’idea concreta e potenzialmente rivoluzionaria. Il progetto GEOHYDRA non è solo un esercizio scolastico, ma una proposta innovativa capace di rispondere a una delle sfide più urgenti del nostro tempo: garantire l’accesso all’acqua in modo sostenibile, autonomo e replicabile. Un seme di futuro, piantato in una classe di scuola superiore, ma destinato a germogliare lontano.

L’auspicio, ora, è che questa esperienza sia solo l’inizio di un percorso più ampio, capace di avvicinare sempre più giovani al mondo dell’impresa con consapevolezza, passione e competenza.



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