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Un braccio robotico gonfiabile per lavorare in ambienti estremi


Creare bracci robotici gonfiabili che si dispiegano e richiudono, pensati per applicazioni spaziali, ma utilizzabili anche a terra dove è importante risparmiare il volume e il peso. È quello che sta sviluppando Deploticspin-off del Politecnico– che nasce da una tecnologia brevettata, frutto dell’esperienza di ricerca sulle applicazioni di robotica orbitale condotte all’interno del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS.

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“Il nostro gruppo di ricerca è impegnato da circa sei anni su temi di robotica non convenzionale per ambienti ostili (spazio, gas e nucleare) e il lavoro sulle applicazioni di robotica orbitale, cioè sui bracci robotici che eseguono operazioni in orbita, ci ha condotti a sviluppare robot con bracci gonfiabili che sono in grado di essere più facilmente trasportati e dispiegati nel momento in cui devono lavorare in condizioni difficili come quelle spaziali”, spiega Stefano Mauro, docente del DIMEAS e cofondatore di Deplotic che aggiunge: “Adesso siamo nella fase di sviluppo del mercato e delle partnership e contatti con investitori”

Il gruppo di ricerca ha prima costruito un prototipo che è servito per la validazione dell’idea innovativa e successivamente – attraverso due finanziamenti Proof of Concept, uno sostenuto da Compagnia di San Paolo e il secondo da NODES, Ecosistema dell’innovazione Nord Ovest Digitale E Sostenibile nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) – è stato ottenuto il capitale necessario per far avanzare il progetto fino alla maturità e alla nascita dello spin-off. Con il sostegno di I3P (l’incubatore del Politecnico) è stato elaborato un business plan per arrivare a proporre il prodotto sul mercato entro il 2027. Intanto, Deplotic ha partecipato ad una serie di challenge per startup. Con importanti riconoscimenti: ultimi in ordine di tempo l’Intellectual Property Award (IPA) 2023 nella categoria The Future from the Space e il Premio Nazionale Innovazione 2024 nella categoria industriale. 

Ma qual è il cuore dell’idea alla base di Deplotic? “La nostra tecnologia permette di controllare in modo efficace la fase di apertura (dispiegamento) della struttura gonfiabile così come quella di chiusura (retrazione) – spiega PierpaoloPalmieri, CEO di Deplotic – Il nostro braccio robotico offre una risposta innovativa alle sfide attuali del settore spaziale, come la rimozione dei detriti e la manutenzione dei satelliti, migliorando l’efficienza delle missioni e contribuendo a un futuro sostenibile per l’esplorazione spaziale”.

Il meccanismo di apertura e chiusura è adesso a disposizione, non solo delle imprese che lavorano nello spazio. Il sistema ha infatti un alto rapporto di impacchettamento (cioè un’alta capacità di richiudersi in un piccolo volume), bassa massa ed elevata forza esercitabile, rendendolo adatto per applicazioni spaziali ma anche per ambienti caratterizzati da vincoli di volume e peso, quali ad esempio all’interno di cisterne o montato su droni. Un’ulteriore possibilità di applicazione è nella robotica collaborativa (robot che condividono spazio di lavoro con le persone), dove avere parti gonfiabili “soft” sarebbe più sicuro nell’interazione con gli operatori. 

“Oggi – spiegano Mauro e Palmierinoi siamo pronti a lavorare con aziende per applicazioni terrestri e con le quali si può ottimizzare la macchina per adattarla alle situazioni specifiche. Per le applicazioni spaziali, le prime prove in orbita sono previste per il 2027 e siamo disponibili fin da ora alle collaborazioni anche in questo ambito, con una prospettiva più lunga per i tempi di sviluppo”.

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