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Q8, in un convegno focus su ‘Industria 5.0 e resilienza strutture logistiche strategiche’


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(Adnkronos) – In un momento in cui le sfide globali, in particolare quelle energetiche, si intrecciano con vulnerabilità strutturali e instabilità geopolitiche, il Gruppo Q8 – affiancato da Maire in qualità di special partner e da L’Espresso come media partner – ha promosso un dibattito aperto sui temi dell’Industria 5.0. Un dibattito che ha visto i saluti istituzionali dell’On. Giorgio Silli, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e la presenza di autorevoli rappresentanti delle istituzioni politiche ed amministrative, Confindustria ed enti di ricerca di rilevanza nazionale. Due le vivaci tavole rotonde che hanno coinvolto i relatori che hanno approfondito le tematiche sotto molteplici aspetti. Nella prima sessione, I progetti industriali e gli impatti economici e sociali: alla ricerca di un giusto equilibrio, sono intervenuti: Andrea Andreuzzi, Senior Advisor Energia e Sviluppo Sostenibile di Confindustria, Valeria Lazzaroli – Presidente Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, l’On. Marco Osnato – Presidente Commissione Finanze della Camera dei Deputati e Responsabile del Dipartimento Economia e Finanza di FdI e Guido Scorza – Componente del Garante per la protezione dei dati personali. Il secondo panel, incentrato su Le politiche pubbliche nazionali ed internazionali ha visto come relatori: in rappresentanza di Marilena Barbaro – Direttore Generale Fonti Energetiche e Titoli Abilitativi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Paola Barzaghi – Esperto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Stefano Da Empoli – Presidente Istituto per la Competitività e Angelo Rughetti – Direttore Osservatorio sugli Investimenti Comunali e Sostenibilità. Un evento, quello di oggi, fortemente voluto da Q8 e Maire a testimonianza del loro impegno come attori strategici per la resilienza industriale del Paese, con una visione fondata su tecnologie abilitanti, responsabilità sistemica e sostenibilità concreta. Non slogan, ma investimenti, processi e infrastrutture. L’adozione dei principi dell’Industria 5.0 non rappresenta una dichiarazione astratta, bensì la cornice operativa entro cui integrare innovazione tecnologica, pianificazione energetica e impatto industriale misurabile. Dando il suo benvenuto alla conferenza, il Ceo di Kpc Holdings (Aruba) e Presidente della Kuwait Petroleum International, Shafi Taleb Al-Ajmi, ha dichiarato: “Nello scenario economico in rapida evoluzione di oggi, caratterizzato da incertezza e volatilità globali, la sicurezza e la resilienza energetica costituiscono priorità assolute. Questi obiettivi devono procedere di pari passo con i nostri traguardi di decarbonizzazione, rispettando sempre il principio di neutralità tecnologica». Un messaggio chiaro in un contesto in cui l’approvvigionamento energetico europeo soffre ancora una forte esposizione esterna, catene di fornitura fragili e asset infrastrutturali non pienamente ottimizzati”. L’Industria 5.0, come concepita dalla Commissione Europea, si configura come un ecosistema interdipendente dove energia, mobilità e logistica non sono più compartimenti stagni ma nodi integrati di una rete capace di adattarsi, imparare e reagire. Q8 non si limita a riconoscere questa visione: la interpreta, la implementa e la condivide attraverso partnership istituzionali e programmi di sviluppo condiviso. In questo scenario occorre, dunque, una strategia multilivello: investimenti in tecnologie intelligenti e interoperabili, decarbonizzazione dei vettori esistenti e digitalizzazione intelligente delle operazioni e della logistica attraverso tecnologie all’avanguardia e sistemi predittivi. «La resilienza delle infrastrutture non è un’opzione, ma una necessità strategica. Gli investimenti in tecnologie intelligenti, flessibili e a basse emissioni, rendono le infrastrutture una vera e propria piattaforma dinamica, in grado di evolversi garantendo continuità operativa. – ha affermato Bashar Alawadhi, Amministratore Delegato di Q8. In questa logica, l’Internet of Things (IoT), intesa come elevata connettività, raccolta scambio e analisi dei dati, non è un’opzione accessoria ma l’elemento chiave per costruire una nuova generazione di impianti e depositi connessi, intelligenti, flessibili: tecnologie in grado di rilevare in tempo reale variazioni nei flussi, prevedere criticità, ottimizzare consumi, manutenzioni e garantire resilienza in condizioni di stress. La transizione non può fondarsi sulla rottamazione sistematica degli asset, ma sulla loro rigenerazione intelligente. Una transizione che necessita di integrare anche un nuovo approccio umanistico ed umano-centrico come sostiene Fabrizio Di Amato, Presidente e Fondatore di Maire: “La transizione energetica in atto ci presenta un nuovo paradigma industriale, che non guarda solo alla sostenibilità economica, ma anche al benessere delle persone e alla responsabilità ambientale. Un ecosistema in cui tecnologia e competenze distintive collaborano in modo sinergico. È essenziale quindi mettere la persona al centro, valorizzando sostenibilità e resilienza: in Maire promuoviamo infatti la figura dell’ingegnere umanista, capace di integrare competenze tecniche e sensibilità sociale, con una visione aperta su un mondo in continua evoluzione.” A tirare le conclusioni del convegno Fadel Al Faraj, Vice Presidente Esecutivo Marketing Kuwait Petroleum International: “Non può esserci sviluppo sostenibile senza infrastrutture sostenibili. Le infrastrutture, come strumenti strategici di trasformazione, devono essere non solo resilienti al clima ed efficienti nell’uso delle risorse, ma anche socialmente inclusive, eque e capaci di rispondere ai reali bisogni delle comunità”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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