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Regime forfettario a rischio eliminazione? Le critiche del FMI


Il Fondo Monetario Internazionale evidenzia le criticità del regime forfettario e suggerisce di eliminare la flat tax di favore sui redditi degli autonomi, aprendo un nuovo fronte nel dibattito sulla fiscalità italiana.

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Nel frattempo, i dati mostrano una crescita record delle adesioni, favorita dall’aumento della soglia di fatturato a 85.000 euro. 

Una contraddizione che riaccende la discussione sull’equità e sulla sostenibilità del sistema fiscale, mettendo in luce le tensioni tra semplificazione e necessità di garantire entrate adeguate allo Stato.

Perché si chiede l’eliminazione? Rispondiamo a questa domanda, percorrendo i passi del regime forfettario, ovvero spiegando subito di cosa si tratta per arrivare alle disparità.

Come funziona il regime forfettario

Il regime forfettario è un regime opzionale e vantaggioso e rappresenta una scelta molto diffusa tra liberi professionisti, lavoratori autonomi e piccole imprese grazie alle sue agevolazioni fiscali. Nei primi 5 anni si paga un’imposta calcolata su un’aliquota del 5%, che poi sale al 15%.

L’imposta, però, non si calcola sull’intero fatturato, ma su una parte, stabilita da un coefficiente di redditività che tiene conto dei costi medi del settore, visto che non si possono dedurre le spese singolarmente (tranne i contributi previdenziali).

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Proprio questa imposta sostituisce l’Irpef, le addizionali regionali e comunali, e libera dai complicati adempimenti Iva, semplificando molto la vita fiscale.

Attenzione però ai limiti: superare i 85.000 euro di ricavi significa uscire dal regime nell’anno successivo, mentre superare i 100.000 euro comporta l’uscita immediata.

Perché il FMI chiede l’eliminazione del regime forfettario

Proprio queste regole, pensate per aiutare i piccoli, sono ora al centro di un acceso dibattito. Il Fondo Monetario Internazionale mette nel mirino la flat tax per le Partite Iva, definendola una misura da superare.

Nel rapporto annuale sull’Italia, pubblicato il 29 maggio 2025, il FMI lancia un messaggio netto: il regime forfettario, pur molto diffuso tra professionisti e piccoli imprenditori, rischia di creare squilibri nel sistema fiscale.

La flat tax per gli autonomi è considerata una fonte di disuguaglianze e una causa di minori entrate per lo Stato. Il Fondo chiede un cambio di rotta, sostenendo che abolire il regime forfettario aiuterebbe a rendere il sistema fiscale più equo e a garantire una maggiore sostenibilità delle finanze pubbliche nel tempo.

Il rapporto evidenzia come il regime forfettario crei una disparità fiscale significativa: mentre l’aliquota Irpef per un lavoratore dipendente parte dal 23%, molti autonomi beneficiano di un’aliquota molto più bassa, configurando così una situazione di iniquità. 

I forfettari sono in crescita

Nonostante le critiche del Fondo Monetario Internazionale al regime fiscale agevolato per le partite Iva, i dati del Ministero dell’Economia raccontano un’altra realtà. Il 27 maggio 2025 il MEF ha diffuso i dati sulle dichiarazioni dei redditi del 2023, che evidenziano come oltre 1,9 milioni di contribuenti abbiano scelto il regime forfettario, raggiungendo un nuovo record storico.

Secondo i numeri, una buona fetta delle Partite Iva opera sotto questo regime agevolato. Le nuove adesioni sono cresciute, mentre i redditi medi dichiarati sono aumentati.

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L’innalzamento della soglia di accesso a 85.000 euro di ricavi, introdotto con la Legge di Bilancio 2023, ha ulteriormente favorito la diffusione di questa modalità fiscale, apprezzata soprattutto per la sua semplicità e per l’aliquota ridotta: il 15%, o il 5% per le nuove attività.

Pertanto, ci si trova in una situazione di mezzo perché, da un lato, le istituzioni internazionali chiedono di rivedere la flat tax per ridurre le disuguaglianze e far pagare le tasse a più persone; invece, dall’altro, in Italia il regime forfettario continua a crescere e rimane la scelta più popolare tra liberi professionisti e piccoli imprenditori.

Ebbene, in un clima dove si valuta persino di portare la soglia a 100.000 euro, l’idea di abolire il regime forfettario appare forse lontana.

Regime forfettario tra critiche e crescita record

Il Fondo Monetario Internazionale chiede l’abolizione del regime forfettario, accusato di creare disuguaglianze e ridurre le entrate fiscali.

In Italia, invece, il sistema continua a guadagnare consensi, con oltre 1,9 milioni di Partite Iva che lo utilizzano nel 2023, spinto dall’aumento della soglia di fatturato a 85.000 euro.

Pur riconoscendo i vantaggi di semplicità e aliquote ridotte, il dibattito si concentra sull’equità fiscale e sulla sostenibilità delle finanze pubbliche.

Mentre il FMI sollecita una revisione, il regime forfettario resta la scelta preferita da professionisti e piccoli imprenditori, rendendo difficile un’immediata abolizione.

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