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Da ENEA e AiCARR un’analisi dei costi dell’energia in Italia


In Italia il settore industriale rappresenta circa il 45% del consumo di energia elettrica rendendolo il più grande consumatore nazionale, seguito dal comparto dei servizi (circa il 30%) e dal settore domestico (circa il 22%). Il 2024 ha registrato un prezzo dell’elettricità sulla Borsa italiana maggiore rispetto a quelli dei principali mercati elettrici europei: 108 €/MWh la media contro i 78 €/MWh in Germania, 63 €/MWh in Spagna e 58 €/MWh in Francia, con differenziali in aumento rispetto all’anno precedente. A pesare sui costi è un mix di componenti piuttosto articolato: le materie prime, gli oneri di sistema, trasporto, gestione del contatore e componenti fiscali, che secondo le rilevazioni Arera nel 2023 sono cresciute del 35%. Di fronte ai rincari sembra che l’industria italiana abbia reagito riducendo l’uso complessivo di energia (-9,2% nel 2022), migliorando l’efficienza e, al netto dello stop forzato dalla pandemia di Covid-19, invertendo un trend pluriennale.

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Nel 2012 l’intensità energetica dell’industria italiana, l’indicatore che misura la quantità di energia necessaria per generare 1 milione di euro di valore aggiunto nell’industria, era pari a 101 tonnellate equivalenti di petrolio per milione di euro di valore aggiunto. Nel 2022 l’intensità energetica si è ridotta a 79,9 tonnellate a produttività pressoché invariata, segnando un calo del 10% rispetto al 2021. Il contributo più significativo è arrivato dal calo dei consumi elettrici industriali (-5,6% secondo Terna), superiore alla media nazionale.

Livio De Chicchis, Energy Technologist ENEA – Study, analisys and evaluation unit
Questi dati possono essere interpretati alla luce di quanto è stato avviato in tema di transizione energetica. Il gestore della rete di distribuzione elettrica nazionale ha fatto sapere che nel 2024, per la prima volta, le fonti rinnovabili hanno raggiunto una copertura di oltre il 40% del fabbisogno elettrico italiano. Oltre al record storico per la produzione fotovoltaica (36,1 TWh), il 2024 ha registrato anche un balzo del 30,4% per l’idroelettrico (52 TWh).

Il prezzo del gas sul mercato italiano (PSV) ha subito un nuovo incremento nel corso del 2024 rispetto a quello di riferimento europeo (TTF), fino a toccare un differenziale di 3 €/MWh. Dopo la flessione nell’ultimo trimestre 2024, il differenziale è tornato a crescere nei primi mesi del 2025 (circa 2 €/MWh ad aprile).

Il PNIEC prevede un contributo sempre più rilevante delle fonti rinnovabili a discapito delle fonti fossili, con una quota sul mix energetico primario che aumenta dal 17,5% nel 2022 al 34,3% nel 2030 nello scenario PNIEC, mentre nello scenario di Riferimento si arriva a una quota del 24,1%.

De Chicchis ha illustrato il ruolo delle FER nella formazione del prezzo dell’energia elettrica in Italia, dove il prezzo dell’elettricità viene determinato dal “sistema del prezzo marginale”, il costo variabile dell’impianto di generazione più costoso necessario a soddisfare la domanda, che nel mercato italiano è svolto quasi sempre dal gas.

L’energia è un asset strategico

Fabio Minchio, Presidente eletto AiCARR ed Esperto in Gestione dell’Energia (EGE) civile e industriale
L’energia è una risorsa strategica, e lo è ancora di più per quelle industrie caratterizzate da elevati consumi all’interno dei propri processi produttivi. L’incremento dei costi, unito all’imperativo di abbattere la propria impronta ecologica in conformità con le direttive europee sulla decarbonizzazione, impone alle realtà industriali di implementare strategie energetiche innovative che salvaguardino la loro posizione competitiva sul mercato.

AiCARR ha quindi individuato per MCE Lab le diverse opzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi sugli usi finali nell’industria:

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  • Riduzione perdite, isolamento termico, eliminazione utilizzi impropri
  • Motori ad alta efficienza e regolazione
  • Automazione controlli avanzati
  • Ottimizzazione riscaldamento ambienti industriali
  • Recupero termico
  • Pompe di calore ad alta temperatura

Sottolineando come sia importante per una strategia efficace per l’efficientamento energetico nel settore industriale un’impostazione su una visione integrata di innovazione tecnologica, sostenibilità e ottimizzazione economica.

Sono soprattutto il recupero termico e le pompe di calore ad alta temperatura a rappresentare le tecnologie chiave per l’efficientamento energetico nel settore industriale.

È possibile, ad esempio, recuperare calore dai sistemi di produzione aria compressa, comunemente presenti in molte aziende, o dalle macchine frigorifere (calore di desurriscaldamento o condensazione), per fare esempi alla portata di tutti e non troppo complessi.

Le pompe di calore ad alta temperatura nei processi industriali permettono di soddisfare fabbisogni termici a temperature moderate (100-200 °C) tipiche di molti settori industriali, valorizzando anche i cascami termici e riducendo sprechi energetici.

Il processo di decarbonizzazione della produzione di energia termica passa necessariamente dallo sviluppo e la diffusione delle pompe di calore nell’industria, oggi in grado di produrre anche vapore di processo.

Se si utilizzano come sorgente termica i cascami termici disponibili in azienda, come ad esempio calore da circuiti di raffreddamento anche a 30-35°C, è possibile produrre acqua calda di processo con prestazioni energetiche (COP) in grado di garantire risparmi energetici ed economici. Al fine di poter implementare una strategia per l’introduzione delle pompe di calore nei processi industriali, è importante sviluppare studi mirati ad individuare le sorgenti termiche disponibili e mappare i livelli termici necessari, ottimizzandone l’impiego (attraverso metodologie come la pinch analysis).

In questo contesto i meccanismi incentivanti come i Certificati Bianchi possono essere integrati nelle strategie aziendali per promuovere l’efficienza energetica, l’innovazione tecnologica e la riduzione delle emissioni, evidenziando la necessità di un approccio sistemico che tenga conto sia degli aspetti tecnici sia di quelli economici.

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