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Decreto acconti Irpef 2025 è legge: novità calcoli e correzioni



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Il 17 giugno 2025, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il Decreto Legge n. 55/2025, relativo alle disposizioni urgenti in materia di acconti fiscali per l’anno 2025. E’ attesa ora la sua pubblicazione ufficiale in GU.

La legge stabilisce importanti novità per il calcolo degli acconti IRPEF, con l’obiettivo di semplificare il sistema e allinearlo alle modifiche previste dalla riforma fiscale. Le nuove disposizioni avranno un impatto significativo su lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi, determinando come e quando versare gli acconti per il prossimo anno fiscale.

Decreto acconti Irpef, correzione delle norme transitorie

Il Dl n. 55/2025, noto come il “Decreto Acconti Fiscali”, è stato emanato per correggere un difetto di coordinamento tra la riforma fiscale introdotta con il D.Lgs. n. 216/2023 e le disposizioni della Legge di Bilancio 2025. Questo disallineamento avrebbe causato un carico fiscale eccessivo per i contribuenti, in particolare per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Infatti, la normativa precedente prevedeva che gli acconti IRPEF per il 2025 fossero calcolati utilizzando le aliquote fiscali del 2024, ancora legate al vecchio sistema, ma questo avrebbe comportato acconti troppo elevati rispetto alla reale imposta dovuta.

Il disallineamento si è verificato in quanto il D.Lgs. 216/2023 aveva previsto, per il solo anno 2024, la riduzione delle aliquote IRPEF da quattro a tre, e la Legge di Bilancio 2025 ha confermato tale struttura, ma la norma transitoria imponeva che gli acconti per il 2025 fossero ancora calcolati secondo le vecchie aliquote. Ciò ha creato un’anomalia: i contribuenti avrebbero dovuto versare acconti basati su aliquote più alte di quelle che effettivamente avrebbero dovuto pagare, con il rischio di trovarsi a versare somme maggiori rispetto alla propria imposta reale. In alcune situazioni, l’acconto IRPEF da versare sarebbe stato addirittura superiore all’imposta dovuta, creando uno squilibrio tra l’imposta anticipata e quella effettivamente dovuta.

Il Decreto Legge n. 55/2025 è quindi intervenuto per evitare che gli acconti 2025 risultassero sproporzionati rispetto all’imposta effettivamente dovuta. Con il provvedimento, è stato stabilito che gli acconti per l’anno 2025 siano calcolati secondo le nuove aliquote IRPEF, introdotte dalla riforma fiscale, e che solo per l’anno 2024 si applicassero ancora le vecchie aliquote. In questo modo, si è ripristinato un allineamento tra l’imposta dovuta e quella anticipata, evitando che i contribuenti si trovassero a pagare acconti superiori a quanto dovuto.

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Come cambiano gli acconti 2025

Con la conversione in legge del Dl n. 55/2025, che ha stabilizzato il sistema fiscale, gli acconti IRPEF per l’anno 2025 sono stati ridefiniti, introducendo una serie di cambiamenti significativi per i contribuenti. Ecco come cambiano gli acconti IRPEF e le modalità di calcolo:

Riduzione dell’acconto IRPEF

Con la stabilizzazione delle nuove aliquote IRPEF a tre scaglioni (23%, 35%, e 43%), la determinazione degli acconti per il 2025 avviene utilizzando queste aliquote finali, evitando il precedente sistema di calcolo che applicava ancora le aliquote 2024. Questo allineamento ha un impatto positivo sul carico fiscale, portando ad una riduzione dell’acconto massimo di 260 euro. La riduzione corrisponde al differenziale di aliquota del 2% tra il reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro, che, senza questa correzione, avrebbe comportato acconti più elevati del dovuto.

Chi deve pagare gli acconti IRPEF

I contribuenti che non hanno partita IVA e che presentano il modello 730 (anche precompilato) dovranno versare autonomamente il saldo e il primo acconto IRPEF entro il 30 giugno 2025 (con possibilità di proroga al 30 luglio con una maggiorazione dello 0,40%). Anche chi non ha redditi di lavoro o pensione, ma presenta comunque il 730, dovrà procedere al versamento, visto che non ha un sostituto d’imposta per il conguaglio.

NOTA BENE: È possibile utilizzare il modello Redditi web sul sito dell’Agenzia delle Entrate, sfruttando i dati già presenti nella precompilata. In entrambi i casi (730 online e Redditi Web), i programmi sono già aggiornati alle nuove regole fiscali, e generano automaticamente il modello F24 con l’acconto corretto, che può essere pagato online.

L’aggiornamento della precompilata con gli importi corretti evita ai contribuenti di dover fare calcoli complessi.

Effetti della Legge di Bilancio 2025 sugli acconti

Chi prevede una riduzione del reddito nel 2025, ad esempio per la perdita di familiari a carico, deve fare attenzione prima di ridurre l’acconto storico.

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La Legge di Bilancio 2025 ha eliminato dal novero dei familiari a carico generi, nuore, suoceri, fratelli e i figli sopra i 29 anni. Questo significa che, per esempio, se nel 2024 un contribuente aveva detratto per un figlio trentenne a carico, vedrà azzerato il beneficio di 260 euro per le spese sostenute (ad esempio, 1.370 euro di spesa per il figlio adulto, che dava diritto a una detrazione del 19%).

Acconti IRPEF e addizionali

Gli acconti dovuti per il periodo d’imposta 2025 devono essere calcolati utilizzando come base l’imposta realmente dovuta nel 2024, calcolata con il nuovo sistema fiscale, che prevede le nuove aliquote e detrazioni. Questo approccio ha due obiettivi:

  1. Evitare che i cittadini paghino acconti troppo bassi, con il rischio di conguagli pesanti a fine anno.
  2. Garantire entrate fiscali stabili e prevedibili per lo Stato, evitando il rischio di una carenza di risorse derivante da acconti troppo bassi.

In sintesi, il Decreto Legge n. 55/2025 ha introdotto una serie di correzioni per garantire che gli acconti IRPEF per il 2025 siano allineati alle nuove aliquote, con una riduzione del carico fiscale per i contribuenti e una maggiore equità. I contribuenti dovranno prestare attenzione alle nuove modalità di calcolo e alle possibili modifiche relative alla detrazione per i familiari a carico.

Nuove detrazioni per il lavoro dipendente

Con l’introduzione delle nuove aliquote IRPEF, sono state introdotte anche significative modifiche nelle detrazioni per il lavoro dipendente, al fine di migliorare il supporto fiscale per i lavoratori con redditi più bassi. Le nuove regole per le detrazioni sono le seguenti:

  • Detrazione di 1.955 euro: per i lavoratori con redditi fino a 15.000 euro, la detrazione per lavoro dipendente è stata aumentata a 1.955 euro. Questo incremento consente di alleggerire il carico fiscale per i lavoratori con redditi bassi, favorendo la maggiore capacità di spesa di queste categorie.
  • Somma aggiuntiva esente da tassazione: per i redditi fino a 20.000 euro, è prevista una somma aggiuntiva esente da tassazione per evitare che i contribuenti vengano esclusi dal bonus 100 euro, una misura che mira a supportare i lavoratori con redditi più contenuti. Il bonus di 100 euro era destinato a chi aveva un reddito annuo inferiore a una certa soglia, ma la riforma fiscale ha previsto questa integrazione per evitare che i lavoratori con redditi tra 15.000 e 20.000 euro non potessero beneficiare della misura.

In generale, queste nuove detrazioni mirano a ribilanciare la pressione fiscale, rendendo il sistema IRPEF più favorevole per i contribuenti con redditi medio-bassi, e a stimolare il consumo e la crescita economica, poiché le persone con redditi più bassi tendono a destinare un’alta percentuale del loro reddito al consumo.

Detrazioni per redditi superiori a 75.000 euro

Per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, la situazione cambia notevolmente. Le detrazioni per lavoro dipendente saranno progressivamente ridotte in base al reddito e al numero di figli a carico. Questo significa che i contribuenti con redditi più alti vedranno ridursi le detrazioni a loro disposizione, in modo da mantenere l’equità fiscale e bilanciare le risorse destinate al sostegno delle fasce più deboli.

In particolare, il meccanismo di riduzione sarà:

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  • riduzione progressiva delle detrazioni in funzione del reddito complessivo del contribuente, penalizzando progressivamente chi guadagna di più;
  • sostegno alle famiglie numerose: sono previsti meccanismi di tutela specifici per le famiglie numerose (cioè quelle con più di due figli a carico), per evitare che la riduzione delle detrazioni penalizzi in modo eccessivo i nuclei familiari con più carichi fiscali;
  • tutela per i figli disabili: saranno previsti incentivi fiscali e detrazioni specifiche per i contribuenti con figli disabili, per garantire che questa categoria non venga penalizzata dalla riduzione delle detrazioni.

Queste misure vanno a sostenere l’equità del sistema fiscale, cercando di alleggerire il carico fiscale per le famiglie più numerose e quelle con situazioni di maggiore fragilità.

Rispetto delle scadenze

Il termine per il pagamento dell’acconto IRPEF è fissato al 30 giugno 2025, con possibilità di proroga al 30 luglio (con una maggiorazione dello 0,40%).



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