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CONFAGRICOLTURA – TRENTINO * PAC: «RIUNIONE TECNICA AL MASAF SUL SECONDO PACCHETTO DI SEMPLIFICAZIONE, PROPOSTE POCO AMBIZIOSE»


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16.55 – mercoledì 18 giugno 2025

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Riunione tecnica Masaf sul Pacchetto semplificazione PAC. Per semplificare la Politica Agricola Comune e rafforzare la competitività degli agricoltori, la Commissione Europea ha presentato il 14 maggio 2025 il secondo pacchetto di misure riguardanti gli oneri amministrativi, i controlli, l’attuazione, la risposta alle crisi e le esigenze di investimento del settore. Lo scorso 5 giugno si è tenuta una riunione, presso il Masaf (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), con all’oggetto l’analisi delle proposte del pacchetto semplificazione della PAC.

Nel corso della riunione Confagricoltura, riservandosi un’analisi più approfondita del documento anche alla luce delle risposte ad alcuni quesiti tecnici posti tramite il Copa – Cogeca alla Commissione europea, ha indicato che valuta nel complesso la proposta di semplificazione della PAC come poco ambiziosa, sicuramente non all’altezza delle aspettative delle imprese agricole, e non allineata agli obiettivi indicati nella “Una visione per l’agricoltura e l’alimentazione”.
Realizzare insieme un settore agricolo e alimentare dell’UE attrattivo per le generazioni future che prevedono, invece, un marcato cambio di passo rispetto al precedente “Green deal”. In particolare, sugli aspetti più cruciali della proposta,

Confagricoltura ha evidenziato che:

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– le norme di semplificazione previste in tema di condizionalità hanno una scarsa rilevanza per il sistema agricolo italiano (modifica BCAA 1 che riguarda il mantenimento dei prati permanenti sulla base di un percentuale di prati permanenti in relazione alla superficie agricola a livello nazionale rispetto all’anno di riferimento 2018 e la BCAA 4, che si focalizza invece sull’introduzione di fasce tampone lungo i corsi d’acqua). Interessante, anche se non sufficiente, la conformità per il biologico a ulteriori norme BCAA (Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali), oltre alla BCAA 7 attualmente già prevista (rotazione delle colture nei seminativi, ad eccezione delle colture sommerse); ma ad avviso di Confagricoltura andrebbe estesa alle aziende in conversione, alle aziende miste e inoltre tale conformità dovrebbe essere estesa anche alla produzione integrata;

– in tema di gestione del rischio, le due misure inserite nel primo e nel secondo pilastro della PAC per erogare, a carico dei rispettivi budget, indennizzi per le imprese colpite da calamità naturali, eventi climatici avversi o eventi catastrofici esclude queste misure dal Fondo di riserva unionale. Un passaggio questo inaccettabile, sia perché riduce il campo della “Riserva”, di cui anche l’Italia in passato si è avvalsa, sia perché sposta il fabbisogno finanziario per la gestione delle avversità sui budget per pagamenti diretti e sviluppo rurale.

Diego Coller, Presidente di Confagricoltura del Trentino, condivide le considerazioni espresse da Confagricoltura a livello nazionale, ritenendole ancora più rilevanti per le aziende della Provincia di Trento, caratterizzate da piccole dimensioni. L’eccesso di burocrazia nella gestione degli aiuti comunitari assume un peso maggiore per queste realtà, perché richiede un onere più elevato sia per le Istituzioni che si occupano dell’istruttoria delle domande, sia per gli enti preposti ai pagamenti. Alla fine, i maggiori costi derivanti da questo sistema ricadono in modo inevitabile sulle aziende agricole.



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