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Si è tenuta ieri a Roma la Relazione sull’attività svolta da IVASS nel 2024. Molte, come sempre le tematiche affrontate dal presidente Luigi Federisco Signorini nella presentazione delle sue considerazioni finali: da una panoramica sul mercato in generale e sui vari rami, al focus sui rischi e le sfide attuali per il settore.

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Come già anticipato qualche giorno fa dal Comitato per le politiche prudenziali, il sistema finanziario è finora rimasto nel complesso stabile. Le turbolenze di mercato dei mesi scorsi hanno avuto ripercussioni limitate, senza segnali di stress nel sistema delle istituzioni finanziarie. Tuttavia i rischi strategici e le tensioni non si allentano e ai rischi geopolitici si aggiungono quelli legati al cambiamento climatico, con impatti non da poco sul comparto assicurativo, sia a livello di crescita dei rischi da tutelare, sia a livello di investimenti e bilancio.

E’ comunque positiva la fotografia del mercato alla fine del 2024: il conto economico è migliorato, il patrimonio si è confermato solido, a livello aggregato, l’incidenza dei premi sul PIL è aumentata dal 6,1 al 6,9 per cento; l’utile complessivo delle compagnie assicurative è stato pari a 10,5 miliardi (erano 8 nel 2023). Di essi, 4,5 miliardi erano riconducibili alla gestione danni, i rimanenti 6 alla gestione vita. Anche nel 2024 – precisa Signorini – il risultato della gestione vita ha beneficiato in misura significativa (circa 4 miliardi) della facoltà concessa alle compagnie di sterilizzare temporaneamente nel bilancio di esercizio le minusvalenze latenti presenti nel portafoglio degli investimenti non durevoli. Tuttavia oggi le minusvalenze latenti si sono ridotte, anche grazie ad una politica monetaria meno restrittiva e alla forte contrazione dello spread sovrano. Le condizioni di liquidità si sono ulteriormente distese e  l’incidenza dei riscatti sui premi e sulle riserve tecniche si è ridotta sensibilmente.

Signorini ha fatto cenno al caso Eurovita, che si sta concludendo con successo: Cronos Vita è stata autorizzata redistribuire integralmente le polizze della compagnia liquidata tra le cinque imprese assicurative partecipanti al salvataggio (operazione che avrà efficacia ad ottobre). Anche a seguito di questa vicenda l’anno scorso è stato costituito il Fondo di
garanzia vita, strumento che permetterà di tutelare la clientela al dettaglio nel caso di una crisi. Signorini ha specificato che gli organi provvisori del Fondo hanno raccolto i contributi riferiti all’esercizio 2024 e avviato le attività amministrative necessarie per la piena operatività. Tuttavia Signorini ribadisce che, sarebbero utili altri interventi normativi, calibrando meglio le agevolazioni civilistiche e fiscali applicate alle assicurazioni sulla vita,
in maodo da premiare le caratteristiche assicurative di questi prodotti e contribuire a mitigare il rischio di un disallineamento di fatto fra attività e passività del settore.

Quanto ai rami danni Signorini ha sottolineato il persistere di un gap assicurativo in Italia, rispetto agli altri paesi europei, nonostate una crescita della penetrazione dei prodotti assicurativi nel periodo più recente, in particolare nei rami malattia e incendio, quest’ultimo in particolar modo grazie all’introduzione dell’obbligo per le imprese di stipulare una copertura assicurativa contro i danni derivanti da calamità e catastrofi.

Su questo tema Signorini ha confermato che l’Ivass dovrà predisporre un portale informatico per la comparazione delle polizze contro le calamità naturali offerte dalle compagnie e fornire supporto al Garante per la sorveglianza dei prezzi ai fini del monitoraggio del costo delle coperture. Il portale permetterà inizialmente di confrontare gli elementi essenziali delle condizioni offerte da ciascuna per poi prevedere in un secondo momento strumenti di sintesi e selezione delle informazioni.

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Dopo uno sguardo sul ramo RCA, Signorini ha commentato la revisione della direttiva Solvency II, che troverà applicazione a partire dal 30 gennaio 2027, che consentirà un rilascio di capitale e potrebbe determinare in media, a parità di rischi, un aumento di 14 punti percentuali dell’indice di solvibilità delle compagnie italiane.

A livello di normativa si stanno ora affiancando le iniziative previste nell’ambito del Competitiveness Compass della Commissione e per la creazione di un’unione dei risparmi e degli investimenti.



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