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15mila auto dovranno fermarsi – La Voce di Rovigo


Ottobre non è poi così lontano. Si avvicina il tempo per lo stop di migliaia di auto a diesel euro 5 (immatricolate tra il 2009 e il 2015). Da ottobre infatti entrerà in vigore in alcune regioni italiane, fra cui il Veneto, lo stop ai veicoli alimentati a diesel che rientrano nella categoria euro 5.

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Un provvedimento che rientra nella lotta all’inquinamento ambientale, per ridurre quindi le emissioni più inquinanti, soprattutto nel bacino padano dove lo smog, soprattutto in inverno, presenta concentrazioni davvero preoccupanti.

Questo significa che moltissimi automobilisti devono cominciare a fare i conti con questo divieto e con l’impossibilità a breve di utilizzare la propria auto. E non sono pochi. Solo in provincia di Rovigo si parla di 15.499 vetture euro 5, il 9,4% del parco auto circolante, il 23% delle vetture alimentate a diesel. Numeri elevato che sono presenti in tutto il Veneto. A Padova i veicoli euro 5 sono 60.188. In provincia di Venezia sono 49.468; a Vicenza 65.915; in provincia di Verona sono 64.634; a Treviso 67.211 e nel bellunese 17.386.

Dal primo ottobre 2025, questo tipo di auto, immatricolate tra il 2009 e il 2015 con questo standard di emissioni, non potranno più circolare nei comuni con una popolazione superiore a 30mila abitanti. In Polesine, quindi, non potranno circolare a Rovigo. Un provvedimento che, se dovesse essere confermato (il ministro dei trasporti Matteo Salvini ha promesso di contrastarlo), potrebbe riguardare oltre un milione e mezzo di veicoli in Italia.

Per ora le regioni interessate da questo provvedimento sono Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte, anche se con modi di applicazione differenti, La Lombardia applicherà le restrizioni per tutto l’anno, con orario 7.30 – 19.30, Piemonte e l’Emilia-Romagna imporranno le limitazioni su livello stagionale, seguendo l’orario 8.30 – 18.30, In Veneto il blocco alla circolazione euro 5 dovrebbe essere totale, per tutta la settimana e 24 ore su 24. Previste anche multe per chi non rispetterà il divieto, a partire da 168 euro.

Il provvedimento vale solo per le città sopra i 30mila abitanti, come quelli legati alle domeniche ecologiche. In Polesine l’unico centro abitato con più di 30mila abitanti è il capoluogo, Rovigo, ma è chiaro che però limita anche gli altri cittadini che in caso di circolazione all’interno del territorio comunale rodigino dovranno attenersi a questa regola, e quindi niente auto euro 5.

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Che l’aria del Veneto, e del Polesine, anzi dell’intero Nord Italia, sia ai livelli di allarme, lo dimostrano i dati riferiti dai vari report, da Arpav a Legambiente, in cui si evidenzia la concentrazione di polveri sottili e sottilissime nell’aria che respiriamo, Rovigo, ad esempio è risultata essere la città che in tutto il Veneto ha il livello più alto di valore annuale di Pm2,5 (analisi dell’Arpav), le polveri sottilissime.

Non va molto meglio per quanto riguarda il Pm10, le polveri sottili, perché se è vero che il valore annuale è stato inferiore al valore limite per la protezione della salute umana attualmente fissato a 40 microgrammi, con Rovigo centro a 32, Badia a 31, Borsea a 28 e Adria a 26, il nuovo limite stabilito dalla Commissione europea sarà 20 microgrammi, mentre l’Oms indica come accettabile fino a 15.

Il Polesine zoppica anche per quanto riguarda il numero di sforamenti della soglia giornaliera, fissata a 50 microgrammi per metro cubo d’aria, con Badia che in questo caso ha il secondo valore più alto del Veneto fra le “stazioni di fondo”: 56 sforamenti, seconda solo ai 57 della stazione Alta Padovana. Insomma l’aria polesana non è fra le migliori, e nel resto del Veneto e della Pianura padana le cose non vanno molto meglio, anzi in parecchi casi è peggio. E tuttavia non è ancora detta l’ultima parola per lo stop alle euro 5. Parte del governo si oppone ad un simile provvedimento, mentre il Pd dell’Emilia chiede “misure di sostegno economico ai possessori veicoli Euro 5, per scongiurare danni economici a famiglie e imprese in seguito all’introduzione di nuove limitazioni alla circolazione.





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