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Trasformazione sostenibile dell’agrifood: gli scenari dell’Osservatorio Food Sustainability


La trasformazione del settore primario sta permettendo la creazione di un nuovo rapporto tra agricoltura e food sustainability ed è su questi temi che si muove la ricerca dell’Osservatorio Food Sustainability della School of Management del Politecnico di Milano che ha raggiunto la sua settima edizione, proseguendo il lavoro sui temi dell’innovazione per la sostenibilità alimentare.

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Un approccio multidimensionale alla trasformazione sostenibile dell’agrifood

L’Osservatorio opera con un approccio che comprende attività di ricerca, sensibilizzazione e disseminazione, ponendo l’innovazione al centro di ogni iniziativa. Questa vocazione si esprime nell’analisi approfondita e nella promozione attiva delle migliori pratiche innovative per la sostenibilità. (Da leggere a questo riguardo l’articolo relativo a esempi e azioni concrete per la sostenibilità n.d.r.)

Economia circolare ed inclusione lavorativa

Particolare attenzione è rivolta al paradigma dell’economia circolare in ambito agroalimentare e sostenibilità e allo sviluppo di nuovi modelli di filiera che siano non solo più sostenibili ma anche inclusivi (si legga al riguardo il servizio sull’inclusione lavorativa n.d.r.). Questo impegno si concretizza in una stretta collaborazione con un’ampia gamma di attori, tra cui imprese agrifood, associazioni di categoria, organizzazioni no-profit, startup e enti pubblici.

Sostenibilità al plurale per la trasformazione sostenibile dell’agrifood

Come ha sottolineato Raffaella Cagliano, responsabile scientifica dell’Osservatorio, la transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili richiede un approccio “plurale” e “multidimensionale”. È indispensabile coinvolgere tutti gli attori della filiera, dai produttori ai consumatori e ai cittadini, assicurandosi che nessuno venga lasciato indietro. Questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso la valorizzazione delle collaborazioni, delle relazioni e lo sviluppo di approcci che considerino non solo l’ambiente, ma anche gli impatti economici e sociali.

Il ruolo chiave dell’innovazione

L’innovazione rappresenta un supporto cruciale in questo percorso di trasformazione sostenibile dell’agrifood. Chiara Corbo, direttrice dell’Osservatorio, rafforza questo concetto, evidenziando come una visione prettamente “ambientale” della sostenibilità sia insufficiente. La vera sostenibilità deve considerare la competitività, la redditività e l’attrattività dell’agricoltura, poiché se non si considerano adeguatamente questi fattori si rischia di compromettere la sopravvivenza stessa del settore. (Da leggere a questo riguardo il servizio sull’Osservatorio Smart Agrifood 2025 n.d.r.).

Economia circolare in agricoltura: un pilastro fondamentale

Un focus centrale della ricerca dell’Osservatorio è l’applicazione del paradigma dell’economia circolare all’agricoltura. Questo approccio si distingue da quello applicato al settore manifatturiero (si legga al riguardo Made in Italy e sostenibilità n.d.r.), presentando aspetti inediti e una chiara promessa di rigenerazione. L’agricoltura, basandosi su risorse naturali come terreni, acqua ed energia, è intrinsecamente legata alla necessità di non dilapidare il capitale naturale, ma di rigenerarlo continuamente.

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Le “4R” e il Capitale Naturale

Il concetto di economia circolare, definito come una riorganizzazione dell’economia per mantenere prodotti e materiali in uso il più a lungo possibile, si basa su principi chiave: riuso dei prodotti, recupero e riciclo dei materiali. Queste pratiche permettono di ridurre la pressione sulle risorse naturali e mitigare i problemi di scarsità, come quello dell’acqua. Nell’agricoltura, si aggiunge una dimensione rigenerativa, dove le pratiche sostenibili mirano a rimettere continuamente gli ecosistemi nelle migliori condizioni di funzionamento, preservando e migliorando il “capitale naturale”.

Trasformazione sostenibile dell’agrifood oltre la produzione: valorizzazione delle eccedenze e degli scarti

L’Osservatorio analizza le diverse grandezze in gioco nel sistema agroalimentare. Una parte significativa della produzione agricola viene venduta attraverso canali consueti, ma esiste una percentuale di eccedenze, prodotti che non vengono venduti o consumati. Queste eccedenze possono essere recuperate e indirizzate al consumo umano o animale, evitando lo spreco alimentare. Inoltre, le biomasse e i sottoprodotti non edibili, come quelli derivanti dalla potatura o dalla “toilettatura” dei prodotti, possono essere valorizzati attraverso pratiche di riciclo e recupero.

Le pratiche circolari sono diffuse nelle imprese agricole

La ricerca dell’Osservatorio ha evidenziato che il 74% delle aziende agricole italiane, soprattutto quelle più strutturate (cooperative, società di capitale), adotta almeno una pratica circolare, dimostrando che l’economia circolare è un lato “diffuso e fattibile” della sostenibilità nel settore agricolo10….

Il convegno “Sostenibilità al plurale: strategie e relazioni per la filiera agroalimentare in trasformazione” ha poi messo in luce l’importanza della collaborazione e delle relazioni tra istituzioni, imprese e il settore terziario per promuovere un sistema agroalimentare sempre più innovativo e sostenibile.

Il Ruolo dell’Innovazione e delle Collaborazioni

L’innovazione è vista come una leva cruciale per rendere la sostenibilità più accessibile a tutti gli attori, aiutando a superare i compromessi tra le diverse esigenze. Le collaborazioni di sistema emergono con forza, come dimostrato dagli Hub Aiuto Alimentare del Comune di Milano, che nel 2024 hanno recuperato il 25% in più di eccedenze alimentari rispetto al 2023, raggiungendo oltre 795 tonnellate di cibo distribuite a più di 126.000 persone. Questo risultato deriva dalla condivisione di competenze e relazioni tra tutti gli attori coinvolti. L’Osservatorio, supportato da partner come CONAI, Fratelli Beretta, Gruppo Nestlé, GS1 Italy, SOFTline e Yara Italia, e con il patrocinio di enti come Assolombarda e il Comune di Milano, promuove attivamente questi approcci sinergici.

La diffusione delle pratiche circolari

Nel settore agricolo italiano, oltre all’adesione alle strategie circolari già molto elevata, basate sull’uso sostenibile e rigenerativo delle risorse naturali ci sono attività di includono agricoltura rigenerativa (53%), l’uso di input produttivi circolari (48%), la valorizzazione delle eccedenze di produzione (38%) e la valorizzazione degli scarti e delle biomasse come materie prime (33%). Queste pratiche sono adottate con modalità differenti a seconda della dimensione aziendale, ma la distanza tra le imprese di diverse dimensioni è inferiore a quanto ci si potrebbe aspettare.

Misurazione e consapevolezza

Nonostante la diffusione delle pratiche circolari, la misurazione delle eccedenze generate nelle aziende agricole è ancora limitata (meno del 15% dei casi). Questo rappresenta un’area su cui lavorare per aumentare la consapevolezza e migliorare la pianificazione delle pratiche di economia circolare. La rendicontazione strutturata e integrata delle performance di sostenibilità lungo la filiera è sempre più centrale, anche alla luce di direttive come la CSRD Corporate Sustainability Reporting Directive (da leggere a questo riguardo i servizi su Pacchetto Omnibus UE e Normativa ESG n.d.r.).



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