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Forum Nazionale Energia dal Legno, Aiel: priorità a filiera per rilanciare una risorsa ancora troppo poco valorizzata


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Saldo e stralcio

 

Una risorsa vasta, abbondante, ma ancora sottoutilizzata. Le foreste italiane, che oggi coprono il 36,7% del territorio nazionale, sono raddoppiate negli ultimi cinquant’anni ma solo una minima parte di questo patrimonio è oggi gestito attivamente e meno del 30% del legno disponibile viene effettivamente utilizzato. Eppure, proprio da questo patrimonio potrebbe arrivare una delle risposte più concrete alla crisi energetica e climatica che il Paese sta attraversando.
È su questo scenario che si è concentrato l’intervento di Emilio Gatto, Direttore della Direzione generale dell’economia montana e delle foreste del MASAF, al Forum Nazionale Energia dal Legno organizzato da AIEL, Progetto Fuoco e Veronafiere. L’appuntamento, svoltosi lo scorso 28 marzo a Verona, ha riunito istituzioni, imprese e stakeholder del settore per discutere il presente e il futuro della filiera bosco-legno-energia, tra sostenibilità, politiche di rilancio e transizione energetica. Il Forum ha rappresentato anche un momento significativo all’interno del percorso di avvicinamento a Progetto Fuoco 2026, il più importante evento fieristico internazionale dedicato alle tecnologie per il riscaldamento a biomassa, in programma a Veronafiere dal 25 al 28 febbraio 2026.
Nel suo intervento, Gatto ha evidenziato come, nonostante il grande potenziale forestale a disposizione, l’Italia continui a importare dall’estero quantità importanti di materiale legnoso, mentre una parte significativa del materiale presente nei boschi italiani rimane inutilizzata. Il contributo delle fonti legnose al mix energetico nazionale è comunque molto rilevante: circa il 20% del totale delle rinnovabili, con un impiego particolarmente importante nel riscaldamento domestico, soprattutto nelle aree montane e rurali.

Per sbloccare davvero il potenziale del legno italiano servono politiche chiare, strumenti operativi efficaci e una nuova visione integrata che metta in connessione le esigenze ambientali, produttive e sociali dei territori forestali. È in questa direzione che si è mossa la Strategia Forestale Nazionale, adottata nel 2022, che punta a una gestione attiva e sostenibile delle foreste, promuove l’uso a cascata del legno e riconosce esplicitamente il ruolo strategico delle biomasse legnose a fini energetici, soprattutto nelle aree montane e interne.

A rendere concreto questo approccio sono alcuni degli strumenti messi in campo dal MASAF negli ultimi anni: contratti di filiera e accordi di foresta per creare collaborazioni stabili tra proprietari, imprese, trasformatori ed enti locali; bandi finanziati dal PNRR e dal Fondo Complementare per sostenere investimenti in innovazione, nuove tecnologie forestali, infrastrutture e formazione; incentivi specifici per la produzione di energia da biomasse, come i prezzi minimi garantiti per gli impianti esistenti e i nuovi aiuti previsti dal Decreto FER 2.

Ma il cuore del messaggio che il Direttore del DIFOR ha portato agli operatori del settore riuniti al Forum Nazionale Energia dal Legno riguarda il futuro. Per rafforzare la filiera foresta-legno-energia serve un’alleanza stabile tra istituzioni, imprese e territori. Occorre sviluppare filiere locali che non solo valorizzino le risorse disponibili, ma sperimentino nuovi usi innovativi del legno, più remunerativi per proprietari e imprese, continuando ad investire su impianti tecnologicamente avanzati e a garantire una remunerazione equa lungo tutta la catena del valore, a partire dalla materia prima forestale. L’accento è stato posto anche su un’esigenza trasversale e imprescindibile: il rafforzamento del monitoraggio dell’approvvigionamento e dell’uso energetico delle biomasse forestali, per garantire trasparenza, tracciabilità e qualità, sia in termini ambientali che economici. Sostenibilità ambientale ed economica devono procedere di pari passo: le foreste, ha ricordato Gatto, non si tutelano con l’abbandono, ma con una gestione attiva e responsabile. E in questo scenario, la bioenergia può diventare un pilastro della transizione energetica nazionale, capace di coniugare decarbonizzazione, presidio del territorio e sviluppo locale. Un messaggio che appare in continuità con le politiche portate avanti negli ultimi anni per il settore, che hanno avuto il merito di sottolineare il ruolo da protagonista della filiera legno-energia nel modello energetico del Paese, accompagnandola, dopo anni di marginalità politica, con misure lungimiranti, visione industriale e una governance condivisa.




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